VALENTINA: IERI, OGGI E DOMANI

Apparsa per la prima volta sulla rivista Linus nel 1965, Valentina è una delle donne del fumetto più note al mondo. L’unica capace di brillare di luce propria senza bisogno di un protagonista maschile. Per questo, oltre che dagli uomini, per i quali incarna un sogno sensuale e sofisticato, essa è molto apprezzata dalle donne come simbolo d’indipendenza, fascino e seduzione.
Per oltre trent’anni, la saga delle sue avventure di generi diversi (dal giallo al noir, dalla fantascienza all’onirico-erotico), anche se più volte interrotta dalle storie di altri personaggi dalla vita più effimera e da rivisitazioni a fumetti di alcuni importanti romanzi, ha accompagnato quasi tutta la carriera professionale del suo creatore, Guido Crepax, fino a diventare una sorta di alter ego femminile e fantasmagorico del suo autore. Di Valentina sono state pubblicate, su Linus prima e su Corto Maltese poi, una cinquantina di storie per un totale di quasi 2.500 pagine, successivamente raccolte in una ventina di volumi più volte ristampati in Italia e all’estero.
Personaggio simbolo degli anni Sessanta e Settanta, Valentina ha continuato a riflettere modi e mode anche nei decenni successivi. La complessità del carattere, ricco di sfaccettature e contraddizioni, è una delle chiavi del suo successo, tanto che molte donne hanno finito con l’identificarsi in lei.

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Nato a Milano nel 1933, Guido Crepax è considerato uno dei più importanti autori italiani di fumetti e probabilmente il più noto a livello internazionale nel campo del fumetto d’autore per adulti. Comincia giovanissimo, creando la sua prima storia a fumetti a dodici anni. Laureatosi in architettura, preferisce dedicarsi al disegno come autore di numerose cover di dischi prima e poi come grafico pubblicitario, realizzando campagne per Shell, Campari, Omsa, Esso, Standa, Rizzoli, Dunlop e successivamente Terital, Primizia, Iveco, Fuji, Breil e Honda. Nel 1965, grazie alla rivista Linus, torna ai fumetti per creare il personaggio che lo ha reso noto in tutto il mondo: Valentina, una delle poche eroine del fumetto, l’unica che sia invecchiata con il suo Autore. Meticolose e raffinate, come le più recenti versioni cinematografiche, sono le sue trasposizioni a fumetti di alcuni classici della letteratura (da Emmanuelle all’Histoire d’O, da Justine a Venere in pelliccia, da Dracula a Frankenstein, dal Dottor Jekyll a Giro di vite, da Poe a Kafka). Complessivamente ha realizzato oltre 5.000 tavole a fumetti e i suoi libri sono stati pubblicati in circa 200 edizioni nelle principali lingue conosciute. In 40 anni di attività ha fatto anche centinaia di illustrazioni per giornali, libri, complementi di arredo, la moda e il design. Ha lavorato anche per il teatro, il cinema e la televisione. Come artista puro ha realizzato decine di litografie. Numerose le mostre personali che gli hanno dedicato in Italia e all’estero. Di lui hanno scritto Roland Barthes, Alan Robbe-Grillet, Gillo Dorfles, Umberto Eco e molti altri. Inventare giochi da tavolo è stato un suo passatempo. Ci ha lasciati il 31 luglio 2003.

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Per disegnare Valentina, Guido Crepax si è ispirato alla foto di un’attrice del cinema muto americano ed europeo degli anni ’30: Louise Brooks. A quei tempi, di questa donna americana coraggiosa e anticonformista, il fumettista italiano sapeva ben poco, ma era affascinato dalla grande personalità che rivelava il suo aspetto fisico. Quei capelli corti con la frangetta, gli occhi scuri, la bocca carnosa, le forme non certo prosperose ma neppure una magrezza anoressica, facevano pensare a una perfetta compenetrazione tra maschile e femminile. Valentina nasce così da un mito del cinema ma si evolve ben presto in una donna reale, al passo con il suo tempo, ma nello stesso tempo moderna e all’avanguardia, tanto da apparire attuale anche ai giorni nostri. Crepax si è sempre preoccupato di costruirle intorno un mondo credibile. La data di nascita, la carta d’identità, le relazioni sentimentali, il figlio, il lavoro, la macchina, i vestiti, gli oggetti di casa: tutto è reale, fedele riproduzione di un quotidiano possibile.
Anche i sogni hanno un ruolo importante nel mondo di Valentina, conferendo ulteriore spessore al per­sonaggio e avvicinandolo alla psicologia di una donna reale. Ricche di citazioni prese a prestito da tutte le forme d’arte, le sue storie devono molto al cinema e alla fotografia per l’impostazione della pagina e il ritmo della narrazione. Montaggio, inquadratura, sequenza, stacco, particolare: nei fu­metti di Valentina tutto è cinema, tutto è immagine. Grande attenzione viene poi attribuita a dettagli e accessori: diversi punti di vista dai quali ricostruire la scena.

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Inevitabile che nel personaggio di Valentina vi siano anche numerosissimi riferimenti autobiografici, legati alla famiglia dell’Autore e in particolare a sua moglie Luisa: “volli tagliarmi i capelli allo stesso modo…”, ricorda Lei stessa, “le nostre esistenze si sono continuamente sfiorate e non so dire quanto gli avvenimenti della mia vita si siano riflessi nella sua vicenda personale o quanto io abbia assorbito del suo modo di essere. Lei viveva avventure che a me non sarebbero mai capitate, la sua curiosità la portava a trovarsi in situazioni sgradevoli e pericolose che io avrei evitato, ma era comunque diventata una presenza familiare, quasi un membro della nostra famiglia”.
In oltre 30 anni di storie, Valentina è diventata un’indecifrabile donna dai mille volti. Questo l’ha fatta sopravvivere al suo Autore, agli anni ‘60 e ai decenni successivi, costituendo una sorta di spaccato del costume italiano. Ciò ha sempre suscitato grande attenzione da parte dei media ma anche del cinema e della televisione, che hanno tratto dalle sue storie il film “Baba Yaga” nel 1973 e l’omonima serie televisiva con Demetra Hampton nel 1989. Nel 2012, la scrittrice inglese Noelle Harrison ha scritto il romanzo “Valentina in the darkroom”, liberamente ispirato al suo per­sonaggio.

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Oggi Valentina è portatrice di un’estetica senza tempo capace di caratterizzare prodotti sofisticati ed eleganti. La sua complessità e inquietudine hanno fatto sì che il personaggio potesse sganciarsi dalla sua origine fumettistica rinascendo come icona contemporanea. Un’attualità che è presente anche nel web come testimoni­ano i tanti profili di Facebook di ragazzi e ragazze che non hanno let­to le sue storie ma vogliono far proprio il suo stato d’animo, il suo stile.
Istituito nel 2003 dai familiari di Guido Crepax dopo la scomparsa dell’Autore, Archivio Crepax tu­tela e ripropone il ricco patrimonio di immagini e contenuti frutto del lavoro del creatore della mitica Valentina. Riunendo competenze di design, comunicazione e scenografia, i figli Antonio, Caterina e Giacomo hanno raccolto l’eredità culturale del padre. Performance espositive, nuove edizioni, oggetti di design e progetti multimediali sono sviluppati nel rispetto dell’opera originale, eviden­ziando la grande attualità delle intuizioni creative dell’autore.

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Quest’anno Valentina compie 50 anni. Uno sviluppo possibile del personaggio, al di là delle mostre e degli eventi già programmati per questo 2015, della grande collana edita da Mondadori con l’opera omnia di Crepax, delle tante nuove edizioni straniere, di un possibile film e dei nuovi prodotti griffati, potrebbe essere proprio quello di una resurrezione del personaggio in un contesto attuale. Sicuramente non sarà la stessa Valentina di un tempo, inimitabile date le peculiarità della sua storia.
Stiamo a vedere…

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In Italia c’è il boom. Scoppia anche il ’68. Si protesta per gli americani in Vietnam, ma per quanto riguarda la musica, il cinema e il fumetto, tutto quello che arriva dagli States viene imitato e idolatrato. Nella moda, invece, sono la Francia e l’Inghilterra i punti di riferimento. Nasce Valentina nel ’65 e le sue storie sono tutte permeate dal grande fermento culturale che attraversa il mondo occidentale. Tutto può succedere, tutto può cambiare, niente sarà uguale a prima.

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Fate l’amore, non fate la guerra. Si cerca la pace interiore ma anche lo “sballo”. Imperano i jeans e i figli dei fiori. Anche la fantascienza impazza grazie all’uomo sulla Luna. Valentina è sulla cresta dell’onda, diventa mamma ma non abbandona il suo lavoro di fotografa di moda. Vive avventure sempre più surreali e magiche, con i sogni che si mischiano alla realtà. Le femministe italiane ne criticano la nudità ma poi la eleggeranno a personaggio simbolo di autonomia e libertà.
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Anni di piombo. Si teme il terrorismo ma si vive in un crescente benessere e disimpegno. Nasce la Milano da bere e la moda italiana ottiene la definitiva consacrazione. Le donne scelgono sempre più un abbigliamento maschile e professionale. Valentina comincia a sentire gli anni che passano e le sue avventure sono soprattutto amorose: amori complicati, tradimenti e ambiguità. C’è molto da fare e meno da sognare.

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Anni Hi-tech. Anche se il progresso tecnologico corre veloce, si avverte un certo torpore culturale. Si teme l’inquinamento e ci si rifugia in paradisi perduti ed esotici. Le storie di Valentina sono sempre più contorte e la consapevolezza di invecchiare fa pensare a rimedi artificiali. Anche il suo Autore avverte la stanchezza del tempo che passa e il peso di quel personaggio cui è irrimediabilmente legato.

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Si chiude un ciclo e se apre un altro. Nel 2003 scompare l’Autore e tutto sembra finito. C’è la crisi e i tempi sono molto cambiati, ma Valentina continua a essere desiderata per oggetti e capi di moda griffati. Il suo essere sempre all’avanguardia rivive in grandi mostre dove il pubblico si immerge nel suo mondo senza tempo che non passa mai di moda. Grazie ad Archivio Crepax le sue storie continuano a essere pubblicate e la sua immagine si colora e si anima grazie ai nuovi media.
valentina@guidocrepax.it

http://www.valentinabyguidocrepax.com/